martedì 29 settembre 2015

Domino letterario #4 - Quando cadrà la pioggia tornerò.

Ebbene sì,
per la terza volta nella storia dei blog gestiti dalla sottoscritta, voglio riprovarci. Voglio davvero riprovare a mantenere una pagina fissa dove possa mettere a nudo di tutto e di più a proposito della mia persona e delle mie passioni. Stavolta il tentativo sarà più concreto, in effetti. Sono giunta finalmente alla quarta partecipazione del domino letterario, un gioco ideato da due mie amiche YouTuber, Eleonora e Valentina, di cui vi lascerò in fondo i link ai rispettivi canali. Stavolta la decisione sul libro da leggere è stata più semplice del previsto: come saprete, il lettore deve infatti scegliere un romanzo in base alle caratteristiche del titolo scelto da quello prima di lui. Il tutto va poi a concatenarsi e in sostanza, maggiore è la partecipazione, maggiore il divertimento. Il ragazzo prima di me aveva scelto un libro che aveva a che fare con malattie e problemi di salute e io, abbastanza in crisi, ho cercato di trovare un qualcosa che potesse cozzare con la sua scelta. Alla fine, ce l'ho fatta: la scelta è ricaduta su un romanzo appartenente alla letteratura giapponese contemporanea, "Quando cadrà la pioggia tornerò", di Takuji Ichikawa. Partiamo dal presupposto che non sono riuscita a completare la sua lettura: vuoi per mancanza di tempo, vuoi per impegni lavorativi o questioni familiari, proprio non ci sono riuscita. A parte questo piccolo disagio, cercherò di esprimermi nel modo più chiaro e semplice possibile. Lo stile del romanzo rasenta in tutto e per tutto quello che cerco nello stile di uno scrittore: quel lessico tanto familiare ma ricco, quelle frasi brevi che terminano con un punto o meglio con un punto e virgola, quei tanti e mai troppi dialoghi che ti fanno venire la voglia di divorare le pagine. Mi ha ricordato in più punti lo stile di Margaret Mazzantini (che tra l'altro, se non la conoscete, ve la consiglio fortemente) e ciò non ha fatto altro che incrementare il mio desiderio di proseguire con la lettura. Parlando della trama, forse la cosa che ha reso così speciale tutto il romanzo, posso dire che è intessuta in modo talmente tanto magistrale da farti percepire l'essenza e la morale della storia. Il tutto ruota intorno alla vita di un padre e un figlio che avendo appena perso rispettivamente la moglie e la madre, vivono insieme il dolore e la disperazione quotidiana causati da tale perdita. Mio, questo è il nome della donna scomparsa, aveva però fatto una promessa prima di lasciare questo mondo. "Quando cadrà la pioggia tornerò per vedere come state e come ve la cavate." Un bel giorno, facendo una passeggiata in bici, i due vedono in lontananza una donna che assomiglia in tutto e per tutto alla figura tanto amata e adorata. Ma si tratta veramente di Mio? Una volta dopo averla raggiunta, tutto sembra andare per il meglio, fosse che la donna non ricorda assolutamente niente a proposito del suo passato e della sua identità. Riusciranno i due a ritrovare l'amore perduto e a far tornare la memoria ad una persona così cara per loro? Questo libro mi ha ricordato un film che avevo visto un bel po' di tempo fa e aveva proprio queste sfaccettature. Se non sbaglio il titolo dovrebbe essere "La memoria del cuore" e se non l'avete mai visto e avete voglia di piangere mangiando un barattolo di gelato, ve lo consiglio. Tornando a noi, il libro di Ichikawa mi ha comunicato sensazioni che mai prima d'ora avevo provato. Aggiungiamo che non avevo mai letto niente della letteratura giapponese, il che è strano visto che appartiene ad una delle culture che preferisco al mondo. E' bello leggere e ritrovarsi nelle descrizioni di quei paesaggi che in certi versi mi ricordano i miei viaggi in Thailandia e in oriente. Credo dunque che uno scrittore in grado di far viaggiare con la mente sia già uno scrittore da tenere in seria considerazione. Consiglio altamente la lettura di questo libro; pur non essendo riuscita a terminarlo, sarà sicuramente una cosa di pochi giorni prima che riesca a terminarlo. Concludo dicendo che come in ogni romanzo, finisco sempre ad affezionarmi ad un personaggio in particolare: questa volta è toccata al piccolo Yuji, il bambino tenero ed impacciato, dolce e solitario che percepisce più di ogni altro la distanza e la perdita della madre. Non so come ma i bambini riescono sempre a catturarmi l'anima, Lascio ora spazio alla persona dopo di me e spero che non troviate questo piccolissimo frammento di domino, una noia mortale. Buone letture e buona continuazione.

- martina.

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